SEI POSSIBILITÀ

Una serata all’insegna della condivisione quella che il 24 settembre ha riunito à Rosà (Vicenza) un gruppo di amici della ULMI ETS (Una Luce Marianista Interculturale – Ente del Terzo Settore che sostiene le missioni marianiste in diverse parti del mondo).

L’occasione si è presentata grazie all’esperienza missionaria che i nostri amici Raffaella e Maurizio Battocchio, di Rossano Veneto, hanno recentemente fatto in Malawi presso la nostra missione di Karonga.

È lì che hanno voluto vivere parte delle loro vacanze estive per sondare il terreno circa la possibilità di realizzare un sogno: dedicare un anno o due, del loro vicino pensionamento, come volontari in una missione marianista.

È un sogno che in realtà parte da lontano perché Raffaella e Maurizio avevano già fatto questa esperienza dedicando alla missione (Zambia e Costa d’Avorio) i primi anni della loro vita matrimoniale. La condivisione profonda di ideali, interessi, speranze li ha portati lontani e, con nel cuore la ricchezza di questa precedente esperienza, hanno sentito il desiderio di donare ancora agli altri parte del loro tempo e della loro vita una volta raggiunta l’età della pensione. Non è da tutti, diciamocelo, pensare alla pensione come possibilità di andare in missione.

Alla loro condivisione sul Malawi si è aggiunta la testimonianza di Giovanni Caberlon che, con l’inseparabile compagna di vita Fernanda, sua moglie, ha sperimentato più volte le sfide e la bellezza del volontariato nelle missioni marianiste e non solo: India, Togo, Costa d’Avorio, Mozambico…

Aprirsi ad altre culture, ad altri modi di intendere e di affrontare la vita permette di aprire il proprio orizzonte sperimentando che incontrare l’altro è sempre un’avventura meravigliosa e sorprendente. L’altro ti aiuta a fare un passo più in là, ti permette di andare oltre il tuo piccolo mondo, spesso troppo ristretto. E ti accorgi di aver fatto tanta strada non tanto fisicamente, quanto umanamente, spiritualmente.

Sr. Franca, che ha animato la tavola rotonda, ha spiegato la frase del simbolo che l’ULMI ha offerto ad ogni partecipante: un cuore con la scritta “6 possibilità” dove il 6 non poggia sul verbo avere ma sul verbo ESSERE. Non abbiamo sei possibilità, ma SIAMO POSSIBILITÀ, tu, io siamo possibilità.

È una delle definizioni che ritengo più belle. Potremmo definire l’essere umano in tanti modi, a seconda se prendiamo in considerazione il suo livello biologico, o psicologico, o sociale, spirituale… L’essere umano è infatti tutto questo: ha un corpo, ha una psiche, ha uno spirito…

Ma l’essere umano è innanzitutto possibilità. Io sono possibilità, tu sei possibilità.

Ho la possibilità di scegliere continuamente. Perché è questo che soprattutto ci distingue: la capacità di fare delle scelte.

In ogni attimo, in ogni momento, possiamo scegliere. Che cosa possiamo scegliere? Tante cose naturalmente, nel bene e nel male.

Ma la vera scelta, la più bella ed importante possibilità che abbiamo è quella di trasformare ogni situazione in opportunità. E questo è il miracolo più bello e più grande che possiamo realizzare nella nostra vita.

Qualsiasi sia la condizione nella quale ci troviamo a vivere, anche le situazioni più difficili, le strade in salita più ardue che la vita ci fa affrontare, possiamo trasformarle in opportunità. Opportunità significa occasione favorevole: per crescere, per imparare, per sperimentare, per maturare, per amare.

Potremmo parlare di Etty Hillesum, di Ghandi, di Victor Frankl… di molti altri che hanno utilizzato il loro essere possibilità scegliendo di non lasciarsi travolgere e demolire dalla difficoltà, dalla persecuzione, dalla povertà, bensì di trasformarla in opportunità. E la bellezza è che quando si sceglie di trasformare la fragilità in opportunità, questa scelta si ripercuote positivamente anche in chi ci sta intorno. Cambia il nostro mondo interiore, cambia la nostra realtà esteriore, o per lo meno cambia la nostra capacità di relazionarci con la realtà che ci sta intorno.

Raffaella, Maurizio, Giovanni… che hanno sentito il bisogno di partire, l’hanno fatto perché hanno scoperto di essere possibilità, possibilità di dare qualcosa agli altri: il loro tempo, la loro esperienza, la loro competenza, il loro sorriso.

Sono, siamo possibilità. Non occorre partire, non sempre si può partire. Anzi solo chi comincia là dove si snoda la sua vita, forse potrà anche partire. Prima delle gambe o delle mani, deve partire il cuore.

Sr. Franca Zonta e Amici dell’ULMI